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"Questa festa sarebbe stata molto meno allegra se i tedeschi di Jena ci avessero condannati alla sconfitta. Eppure voi non avete avuto esitazione nel giocarvela al buio, perchè sapevate che nulla sarebbe cambiato nell'intimo nostro. Abbiamo una squadra che insegue le vittorie ed è attrezzata per ottenerle, ma non a qualunque costo; che è lì per darci gioia nel tempo libero, non per rubarci agli affetti condannandoci alla fissazione; che è lì per farci sentire orgogliosi della nostra fede sportiva, e difatti non ci ha mai dato modo di doverci vergognare."
(Paolo Mantovani, 1988)
 
"Fino a quando il tifoso della Sampdoria canterà, anche in caso di risultato non favorevole, sarà sempre una gioia ed un grande orgoglio per me".
(Paolo Mantovani, 1991)
 
"Questa vittoria è importante per il presidente Mantovani, perchè conferma che si può vincere da gentiluomini, qual è. Si può vincere anche con un'attenzione particolare ai rapporti umani, magari si deve solo aspettare un po' di più."
(Gianluca Vialli dopo il trionfo di Goteborg del 1990)
 
Genova. I sostenitori blucerchiati hanno ricevuto l'elogio dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
«Particolarmente apprezzata - riferisce il comunicato - l'organizzazione della trasferta a Roma per la finale di Coppa Italia dei tifosi sampdoriani che hanno utilizzato i treni charter messi a loro disposizione dalle Ferrovie, senza causare alcun danno e nel rispetto degli altri passeggeri presenti in stazione». L'Osservatorio ha ritenuto questo esperimento «un esempio da seguire, reso possibile anche grazie all'organizzazione garantita dalla società Sampdoria e che dovrebbe ispirare le grandi trasferte del prossimo campionato, quando dovrà essere attuata anche la tessera del tifoso». (Il Secolo XIX, 20 maggio 2009)
 
Reso pubblico il ringraziamento ufficiale che le Ferrovie dello Stato hanno inviato alla Federclubs -federazione dei clubs blucerchiati- per complimentarsi per il comportamento tenuto dai sostenitori blucerchiati durante la trasferta di Roma del 13 maggio 2009, "sia durante il viaggio che sul campo di gioco: correttezza, spirito sportivo, civiltà di comportamento sono valori che vanno ben oltre il risultato dell'incontro e che fanno ben sperare per quel patrimonio di civiltà che vogliamo passare anche alle prossime generazioni di cittadini e di tifosi". Firmato Pasquale Cammisa, responsabile della Divisione Passeggeri Nazionale e Internazionale delle Ferrovie dello Stato. (maggio 2009)
 
Qui ho trovato tutto quello che in dieci anni di calcio non ho mai trovato. Il presidente [Garrone] mi vuole un bene dell'anima. Il direttore [Marotta, amm. delegato e dir. sportivo] mi capisce, è la prima persona che mi capisce nel calcio. Poi ci sono queste specie di personaggi, Marino [segretario generale], Marangon [responsabile area comunicazione], Aiazzone [team manager]... quando le cose vanno male mi mandano un messaggino e mi fanno subito sentire importante. Invece nelle altre società, appena sbagliavo mi puntavano con il fucile e mi facevano sempre andare nel burrone. Io qui ho trovato la mia dimensione, la mia tranquillità. Per questo sono rimasto qui e voglio rimanerci ancora per tanto. (...) Io ho giocato nella squadra più importante del mondo, il Real. Però le felicità che ho incontrato qui non l'ho mai incontrata da nessuna parte. C'è gente che pagherebbe per andare al Real, io invece ho rinunciato per rimanere qui. Per me la Sampdoria è più importante di tutte le altre squadre, perchè mi ha dato la felicità, mi ha dato la vita.(...) Il giorno più bello è quando sono arrivato qui, il primo giorno che mi hanno accolto in quattro-cinque mila persone e quando io a loro, e io dico la mia gente perchè per me loro sono la mia gente e io il loro calciatore, ho chiesto affetto, dal primo giorno ad oggi mi sono sempre stati vicini, affettusoi, calorosi con me. (...) I gol per me non sono importanti. Se mi dicono che faccio 0 gol e 40 assist sono contento, perchè vedo i miei compagni sorridere, la mia forza sono loro: se loro non corrono per me, io la palla la becco poche volte. (Antonio Cassano, 2009)
 
Per giocare a calcio serve coraggio, senza non si va da nessuna parte. [...]
Il coraggio è quello che ti permette di giocare a calcio come vuoi tu e non come vogliono gli altri. [...]
"Il gol di Pozzi è stato definito da qualcuno fortunoso [a Siena]. Io dico che non è stato fortunoso. Chiaro che lo sbaglio del difensore c'è stato, ma lui già nell'attimo precedente ha creduto lo stesso nello sbaglio. Credere in cose possibili, e ottenerle. Questa è la migliore immagine della Sampdoria di adesso. [...]
Sapete che cosa ho visto anche [a Siena]? Dei giocatori che corrono, si sbattono, tirano, sbagliano, cadono per terra e si rialzano. Avevamo bisogno di ritrovare valori del genere. Il calcio di oggi li richiede questi valori. Avete visto la partita, no?. (Luigi Delneri, 2009-2010)
 
Perchè il gruppo, secondo il mio punto di vista, è fondamentale per quello che andiamo a raggiungere. Non sono io, è il gruppo, il magazziniere, Marangon, non solo quello che ha la maglia, i tifosi, il presidente, chi pulisce le scarpe... è chi mette a disposizione il proprio io per rendere il gruppo sempre più omogeneo e sempre più forte. Quella è la squadra che vince. Far parte del gruppo in tutti i sensi è molto più importante che avere dei privilegi che possono essere anche banali, se non per evitare quello che dicevo prima. (Luigi Delneri, 6 febbraio 2010, Il Secolo XIX)
 
Io rispetto Volpi ma devo fare delle scelte e mi sembra un mio diritto fare delle scelte. Punto. L'importante è che quando si gioca si dia il massimo per la Sampdoria. Per il marchio. E ho usato apposta la parola marchio e non la parola società. Perchè la Sampdoria è un patrimonio della gente ed è per lei che bisogna impegnarsi. Io devo dare il massimo per la Sampdoria, i giocatori anche. (Walter Mazzarri, 23 gennaio 2008, Il Secolo XIX)
 
Il problema è sempre lo stesso, puoi vincere le partite, puoi vincere tutto quello che vuoi, però ci deve essere un senso logico in quello che fai. (...) Penso che alla gente, agli ambienti non importi nulla di come si vince. L'importante è vincere. Se perdi e giochi male si lamentano, se perdi e giochi bene si lamentano... però se vinci e giochi male sono contenti. L'ideologia che abbiamo noi in Italia è questa. Non è la mia, però. Perchè io penso che una squadra per vincere debba giocare bene e mi sembra che la Sampdoria si stia programmando su questo trend. Se gioca male perde, se gioca meglio magari stenta a vincere, ma questo fa parte del calcio. L'importante è che il gioco abbia un senso logico. (...) L'allenatore è un ruolo dal cambio facile. Ma tutti sappiamo dove siamo e cosa facciamo. E sappiamo che se le cose non vanno bene l'allenatore è il primo uomo che viene messo in discussione. L'importante è fare il nostro lavoro coscientemente, con il massimo impegno. E poi il mondo del calcio è fatto di risultati. Ci sono tanti osanna, tante pressioni... ma ci vuole equilibrio. Anzi, io ho sempre fatto dell'equilibrio il senso logico di ogni allenatore. (Luigi Delneri, gennaio 2010)
 

(Chorus)
Yeah uh uh il mio sangue è
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato
yeah uh uh coi miei occhi vedo
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato

Per che squadra tieni? come mio papà
quei quattro colori orgoglio della mia città
ovunque lei sarà e non solo in Serie A
amore per la Samp senza se senza ma

(Verse One)
Non l'ho scelto io ma il fato ci son nato blucerchiato
e ogni campetto che ho calcato è questa maglia che ho indossato/
dai tempi di Mancini/ Mannini Pellegrini
ho visto alzare troppe coppe frè alla faccia dei cugini/
ma non è uno scudetto a far provare questo affetto/
esplode il cuore in petto pure nel torneo cadetto/
in gloria o nella sfiga Doria ti amo tipo figa/
sei un'emozione che si accende in me come una siga/
da Goteborg con l'Anderlecht ai 3 su 3 nei derby
dalle lacrime di Berna alle lacrime di Wembley/
dal tricolore a Roma con quella finale amara
dal dramma contro il Werder al dramma del Dall'Ara

(Chorus)
Per che squadra tieni? come mio papà
quei quattro colori orgoglio della mia città
ovunque lei sarà e non solo in Serie A
amore per la Samp senza se senza ma

Yeah uh uh il mio sangue è/
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato
yeah uh uh coi miei occhi vedo
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato

(Verse Two)
Bandiere su bandiere nelle vie di ogni quartiere
rendon Genova già bella ancor più bella da vedere
dal 46 l'altra metà va in piazza solo se perdiamo
io andrei in piazza tutti i giorni a urlare che ti amo/
battiti di cuori e battiti di mani
gente sempre più riconoscente al presidente Mantovani/
mi sento nobile/ anche se vivo in questo caseggiato/
ed il motivo è che il mio sangue è blu.. cerchiato!

(Chorus)
Per che squadra tieni? come mio papà
quei quattro colori orgoglio della mia città
ovunque lei sarà e non solo in Serie A
amore per la Samp senza se senza ma

Yeah uh uh il mio sangue è/
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato
yeah uh uh coi miei occhi vedo
blucerchiato blucerchiato blucerchiato blucerchiato

(Blucerchiato, Pensie, www.pensie.it, 2011, remix di Black & Yellow)

 
Alla Sampdoria c'e' bisogno di gente che abbia senso di appartenenza. Per fare quei due punti in piu' c'e' bisogno di amare la maglia che indossi e se non provi sentimenti profondi... Indossiamo la maglia piu' bella del mondo e potremmo fare un buon calcio, giocando a viso aperto dovunque. Storicamente la Sampdoria ha questa sfrontatezza, la capacita' di divertire ed entusiasmare. Il tifoso doriano vuole divertirsi, vedere la sua squadra che lotta e cantare in letizia. Il nostro motto nello spogliatoio e': "La palla non e' mai fuori, la partita non e' mai finita."
(Walter Zenga, luglio 2015)
 
... ai miei una cosa la chiedo: senso di appartenenza. L'emblema della Samp che hanno sul davanti della maglia e' piu' importante del nome che hanno scritto dietro.
(Walter Zenga, 16 luglio 2015, La Gazzetta dello Sport)
 
"L’attaccamento alla maglia, ai valori veri della competizione sportiva, il riconoscimento delle autorità e dei meriti altrui sono elementi ineliminabili dal nostro dna. Ah, quel blucerchiato... Sapete che il Guerin Sportivo ha pubblicato un sondaggio nel quale la nostra risulta la maglietta che piace di più al mondo? È semplicemente unica".
(...)
"Avevamo puntato su Zeman: un’idea entusiasmante perché lui incarna i nostri valori di pulizia morale, integrità, rispetto delle regole."
(Edoardo Garrone, settembre 2012)


[fior da fiore...]
 
 
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